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"Ciao Vincenzo" (di Paolo Battini)

20-12-2016 10:00 -
La scomparsa di Vincenzo Parisi ha destato profondo cordoglio. Tante società sportive, ma anche enti e federazione, hanno inviato al presidente Donati le condoglianze per la morte di uno dei dirigenti storici della Vbc Pontedera. Tutte le squadre biancoblu, peraltro, sono scese in campo con il lutto al braccio.

Di seguito, una lettera di Paolo Battini, mente storica della società, dedicata a Vincenzo Parisi.

In punta di piedi, quasi di sorpresa, Vincenzo Parisi, il presidente per antonomasia del VBC, è venuto meno.
Per 30 anni ha segnato il nostro cammino, senza risparmiarsi, anche quando il lavoro lo portava in giro per il mondo. Per tutti noi era Vincenzo, al quale si ricorreva per ogni problema, grande o piccolo che fosse. Lui con pazienza (e chi scrive lo sa bene quanto fosse paziente, dal momento che lo facevo "arrabbiare" quasi ogni giorno...) e i suoi metodi risolveva, sempre.
Noi siamo vicini a sua moglie ed ai suoi figli in questo momento di dolore, consapevoli di quanto tempo abbia dedicato a noi Vincenzo sacrificando magari la famiglia.

E´ stato il terzo presidente del VBC: il primo fu il mio babbo, Massimo, perchè nessuno avevo trovato che mi desse una mano a fondare e portare avanti una squadra di pallavolo femminile. Sono convinto che Massimo a volte non sapesse cosa stava firmando per la Federazione, ma lo faceva ugualmente.
Il secondo fu Fabio Chiodi, che ci ha lasciato nel gennaio del 2005. Arrivò profugo dalla Libia "scacciato" da Gheddafi come altre migliaia di italiani alla fine degli anni sessanta. Mise ordine nelle nostre cose, che per la verità almeno amministrativamente erano traballanti. Ci trovò sponsor e ci creò un ambiente spensierato pur nella qualità del lavoro. Con lui rischiammo tre volte di vincere la serie B (allora la B veniva subito dopo la serie A, quindi era la seconda serie nazionale, paragonabile alla attuale A2), divertendoci nello stesso tempo a più non posso sia nelle trasferte che negli allenamenti. Fino alla stagione 1981/1982 (salvo errori di memoria) rimase alla nostra guida, poi problemi familiari lo costrinsero a lasciare.

In verità non sapevamo chi potesse fare il presidente dopo Fabio, poi mi venne in mente quel signore, un po´ pelato, che non perdeva mai una gara interna nella calca della Palestra Marconcini (sì, anche in serie B si giocava alla Marconcini, e c´era addirittura chi giocava in campi all´aperto, anche se pioveva...). Nessuno sapeva il suo nome, per tutti era il Supertifoso. Lo avvicinammo e gli esponemmo il nostro problema: ci mancava il presidente! Non ci mandò a quel paese e accettò di farlo lui. Da allora, fino al 2011/2012, è stato il terzo presidente, per tutti noi semplicemente "Vincenzo", al di fuori "Il Parisi".

In trenta anni ha affrontato la valanga di problemi che porta la direzione di una squadra di pallavolo come la nostra e, fino a che ha potuto, ha fatto in modo che rimanesse sì ad un livello tecnico valido, ma anche che appoggiasse nel tessuto cittadino. Poi i tempi sono cambiati ed è stato chiaro per tutti che da soli non si va da nessuna parte. Vincenzo aveva accettato anche questo, ma gli anni pesavano, e passò la mano.

Non mancava mai però alle partite interne, lassù, in cima alla tribuna del palazzetto (con la sua mazza non si arrischiava certo a scenderne gli scalini...). Ultimamente lo avevano anche assalito altri acciacchi e lui non ce l´ha fatta. E il 17 dicembre 2016, in un paio d´ore, se ne è andato.

Se lascia un vuoto? Certo: immenso! Oggi una "vecchia" atleta, telefonandomi per chiedere conferma, stava piangendo. Certo, quando era presidente (e lo stesso capita sicuramente a chi lo è oggi) capitava che molti lo tirassero per la giacca, magari anche lamentandosi di decisioni prese. Chi è al timone deve decidere, e qualche volta può scontentare qualcuno. Ecco, Vincenzo cercava di mantenere equilibrio e serenità e ci riusciva.

Quando passò la mano, lasciò il VBC in mani sicure, le stesse che ancora oggi ne sono alla guida.
In noi tutti rimane uno struggente ricordo e speriamo (anzi, siamo sicuri) che anche da lassù Vincenzo continuerà a stare seduto in alto al Palazoli, a vedere le sue bimbe darsi da fare sul campo di gioco, tenendo lo sguardo anche su di noi aiutandoci nel nostro cammino sportivo.

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