27 Luglio 2024
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Sergio Marrucci ci lascia.

08-07-2015 14:28 -
63 anni, una Roccia che ha lottato 3 anni, poi il Male ha avuto la meglio.
Sergio Marrucci, per noi vecchi il "marito della Paolona", vero personaggio (non solo) sportivo di Pontedera ma, possiamo dirlo, d'Italia, è venuto meno ieri 7 luglio.
Già, la Paolona, che magari le nostre giovanissime atlete neanche hanno mai sentito nominare, ma senza la quale oggi noi non saremmo come siamo: ottima atleta degli anni settanta e ottanta, una di quelle alle quali dobbiamo la nostra massima espressione della pallavolo, con la militanza in serie B (quando la B era la seconda serie nazionale) rischiando più volte la promozione in serie A. Per tutti era la Paolona, anche perchè in squadra avevamo una miriade di Paole, ed allora c'era bisogno davvero di differenziarle, per non rischiare che chiamando Paola si girassero in cinque o sei! E' anche stata per anni apprezzata dirigente del nostro VBC.
Aveva sposato Sergio, "ex" atleta di canottaggio, passato ad allenare, quando allenare voleva dire fare tutto: il tecnico, l'accompagnatore, il dirigente, l'assistente spirituale, l'autista, il muratore, l'addetto alle pulizie.
Sergio ne aveva allenati tanti di ragazzi e ragazze, non pochi divenuti anche pluricampioni del mondo e olimpionici. Era diventato con il tempo anche tecnico della federazione, partecipando in tutto il globo alle più grandi manifestazioni del remo. Aveva anche guidato la barca di Pisa nelle regate delle Repubbliche Marinare. Anche i suoi figli, Filippo e Lorenzo, erano saliti in barca.
Era impiegato da anni presso l'Ufficio Impianti Sportivi del nostro Comune, dopo essere stato vigile urbano e impiegato presso l'amministrazione di Calcinaia. Come colonna dell'ufficio di Pontedera (assieme a Rinaldo Rinaldi) ha aiutato molto lo sport della nostra città, cosa del resto non facile davvero, vista la mole di attività che una realtà come la nostra mette in campo.
Parlando con la Paolona, lo abbiamo pensato in paradiso a fare casino in compagnia della Annina Bellincioni, con lui a mettere i remi in mano a San Pietro e lei a tirarlo per la tonaca con un pallone da pallavolo in mano...
Sergio ha chiesto di essere cremato e che le sue ceneri vengano sparse in Arno, quel fiume che nessuno come lui conosceva nel tratto che scorre attraverso la nostra città e oltre. E' una cosa bella, ed ogni volta che guarderemo quell'acqua penseremo che in essa c'è qualcosa di lui.
Sarà magari perchè siamo vecchi, ma ci accorgiamo che ci capita spesso di commemorare gente che davamo per scontato essere eterna, come eterne sono le cose che hanno fatto! Ma finchè la ricordiamo, quella gente, essa vive ancora...
paolo.


Fonte: La società.

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